La convivenza tra uomo e donna

Ciò che è essenziale quando si parla di convivenza è capire che dal punto di vista dell'uomo, quando l'uomo si comporta in modo protettivo verso la donna, l'uomo sta dando a lei protezione e sicurezza. Dal punto di vista femminile, lui è il nemico più pericolo e letale che lei abbia in tutto il pianeta.
Prima di analizzare il comportamento delle donne in questo mondo è necessario chiarire che le meccaniche che stiamo per analizzare non sono conseguenza del desiderio di rovinare la vita di un figlio, di castrare o di limitare la sua indipendenza o libertà. Si tratta di comportamenti derivati dalla paura nella quale una donna vive tutta la vita. Le femmine di questo pianeta, hanno il problema della convivenza con un maschio che è più forte di loro e che di conseguenza potrebbe uccidere loro o i loro figli. Questo, lontano da essere una cosa vera, è una cosa possibile e questo è sufficiente per generare la paura riguardo quel uomo (che è il marito, compagno, convivente).
La nostra società si basa sulla formazione della famiglia come cellula base e indivisibile della società. Questa dinamica dove la donna si trova a convivere da sola con un uomo è la responsabile del maggior numero di comportamenti paranoici di psicotici che contraddistinguono le donne di questo pianeta.

Non tanto tempo fa, il modello di convivenza era quello familiare. La casa veniva condivisa tra nonni, genitori e figli. Difficilmente una donna si ritrovava a convivere con il problema di essere da sola con il suo uomo. Durante la prima metà della vita condivideva casa con i genitori, durante la seconda con i figli ma da sola con il suo uomo mai.

Oggi giorno, più si evolve la società e più la gente abita da sola. Vogliamo avere la libertà di scopare tutte le sere in pace e tranquillità e per questo motivo ogni matrimonio deve poter regnare dentro la propria casa. Questo in teoria va benissimo, cosa ci può essere di meglio di una casa per conto tuo per scopare tutte le volte che vuoi con tua moglie? Niente. Purtroppo però, quando una donna si ritrova da sola dentro le proprie mura domestiche va in completo panico, e da questo panico non si esce.

Il punto di vista maschile

Ancora una volta, mi ritrovo a descrivere l’ovvio. Ti chiedo scusa. Il punto di vista maschile del matrimonio è quello di creare un posto dove la donna si sente al sicuro dal mondo. Una casa con recinzioni, porte blindate, cani, sbarre alle finestre, sistemi di allarmi computerizzati collegati direttamente con le imprese di vigilanza. La maggior parte dei palazzi hanno sistemi di telecamere che controllano ogni posto del palazzo: scale, ascensori, corridoi, palestre. Un mio amico mi disse “in questo palazzo non sei proprietario di grattarti il culo da nessuna parte, perché pure le ascensori ed i parcheggi sono pieni di telecamere”.
Dentro quel palazzo, con servizio di sorveglianza 24 ore su 24 tua moglie vive da sola con te. La camera da letto è quella più lontana dalla porta di ingresso. Quindi, un delinquente per arrivare a lei deve riuscire ad entrare, evitare di essere visto dalla sorveglianza mentre attraversa scale, ascensori e corridoi. Forzare la porta, entrare dentro casa tua arrivare alla camera da letto, uccidere te e solo dopo tutto questo potrebbe iniziare a violentare o uccidere lei. Dal punto di vista maschile, la sicurezza di quella donna è il massimo che si possa ottenere e tu come uomo, che sei disposto a dare la vita per salvare la sua stai compiendo con il tuo dovere di uomo, di maschio e di marito. In questo modo tu la stai proteggendo contro tutti i pericoli della società. Questo è la massima espressione del tuo amore verso di lei. Hai fatto tutto bene e devi essere orgoglioso di te. Questo è ciò che dice la tua assicurazione, l’impresa edile, il servizio di sicurezza, il fabbricante di telecamere e qualsiasi essere umano con qui tu possa confrontarti. C’è un piccolo particolare che non incastra. Dentro quella favola perfetta, tua moglie è in completo panico ed il suo comportamento normale è quello di una paranoica psicotica, maniaca del controllo e piena di acidità e veleno contro di te.

Perché succede questo?
Perché hai tralasciato un piccolo particolare. L’hai protetta contro tutti i pericoli di questo mondo, anche contro quelli più improbabili, anche contro le cose che possono accadere incidentalmente come una fuga di gas o un incendio mentre tutti dormono. I meccanismi di sicurezza sono completamente automatizzati e anche in caso di sentirsi male i servizi di ambulanze arrivano in pochi minuti dentro casa per risolvere ogni problema, di qualsiasi natura. Ma lei è in panico perché tu, con la tua mentalità da uomo, continui a tralasciare un piccolo particolare. Continui a cercare di proteggere lei da tutte le cose che fanno paura a te, ma non arrivi mai a proteggere lei della cosa che in assoluto la terrorizza di più. Te stesso.
 


Il punto di vista femminile

E qui arriviamo al dunque perché il nemico più pericolo che esiste nel mondo per quella donna sei proprio te. E da quel nemico tu, mentre sarai vivo non potrai mai proteggerla. Dentro la vostra casa non ci sono telecamere, né servizio di sicurezza, né organi di protezione. Dentro la tua casa ci sono soltanto due persone, tu e lei. Tu sei la più forte e lei la più debole e quindi? Lei è in panico. Purtroppo per rassicurare lei da questo pericolo, più le dimostri che sei in grado di difenderla e di proteggerla, più ti fai vedere forte e più lei si terrorizza.
 

Dov’è l’errore tuo? In cosa stai sbagliando?
Non c’è nessun errore, non ci sono sbagli e non c’è nulla, o quasi nulla che tu possa fare per riuscire a tranquillizzarla completamente, perché è la situazione che si è creata che porta al panico suo. La cosa più incredibile è che per combattere contro questo panico quello che chiede lei è di isolarsi di più dal mondo, senza capire che la base del panico è proprio l’isolamento insieme a te.
 

La paura c’è sempre

Lei è una donna e quindi ha paura di stare da sola. Ha paura di stare da sola perché si sente indifesa, ma ha paura di stare con te perché si sente vulnerabile. Esistono però situazioni che non le creano paura e questo spiega perfettamente la dinamica del panico nelle donne. 



Attenzione
Questo sito è informativo. Per qualsiasi dubbio che riguarda l’idoneità per fare gli esercizi qui descritti consultare un medico. Non mi assumo nessuna responsabilità su eventuali danni provocati da vostre decisioni in merito.

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